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Astenia: significato, cause, sintomi e cura

Significato astenia

Cosa significa il termine Astenia?

Con il termine astenia ci si riferisce ad una condizione di generale mancanza di forze e debolezza, sia rispetto all’energia fisica che mentale.

Si tratta di una condizione caratterizzata da una sensazione di affaticamento persistente (nonostante il riposo), mancanza di energia e difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane.

Spesso accompagnata da difficoltà a mantenere la concentrazione e l’attenzione e da disturbi del sonno.

Questo termine non viene usato per indicare una malattia in sé, ma piuttosto un sintomo che può essere associato a diverse condizioni, sia fisiche che psicologiche. Sintomo che influisce profondamente sulla qualità della vita.

In quali quadri sintomatologici o patologici si può riscontrare l’Astenia?

Quando l’astenia perdura nel tempo o è molto intensa, è consigliabile consultare un medico per identificarne eventuali cause organiche e di conseguenza stabilire un trattamento adeguato.

L’astenia è un sintomo tipico di condizioni di stress perdurante e affaticamento cronico, ma anche di patologie infettive (influenza , COVID-19), anemia, malattie croniche (es. diabete, insufficienza renale). Può essere un effetto collaterale di alcune tipologia di farmaci.

L’astenia è un sintomo che può ritrovarsi anche in diverse condizioni psicologiche

L’astenia può manifestarsi in diverse condizioni psicologiche, spesso influenzando la salute mentale e il benessere complessivo.

Alcune delle principali situazioni psicologiche associate sono:

Depressione

L’astenia è un sintomo comune della depressione. Chi ne soffre può sentirsi costantemente stanco, anche senza aver svolto attività fisica significativa.

Questa stanchezza cronica è spesso accompagnata da mancanza di motivazione, senso di vuoto e tristezza persistente.

Ansia e stress cronico

L’ansia cronica può esaurire le risorse energetiche del corpo. Il costante stato di allerta e preoccupazione sovraccarica infatti il sistema nervoso e comporta un notevole dispendio di energie, portando a una sensazione di esaurimento fisico e mentale.

Lo stress a lungo termine attiva continuamente il sistema di risposta “lotta o fuga” consumando energie fisiche e mentali, portando così ad astenia.

Disturbo da stress post-traumatico (PTSD)

Le persone con stress post traumatico possono sperimentare astenia a causa dell’elevata tensione emotiva e della difficoltà a dormire. La gestione dei ricordi traumatici consuma molta energia mentale.

Burnout

Il burnout, o esaurimento emotivo legato allo stress lavorativo o personale, è spesso accompagnato da astenia. Si percepisce una profonda stanchezza che impedisce di affrontare anche le attività quotidiane più semplici.

Disturbo affettivo stagionale (SAD)

Questo disturbo, legato ai cambiamenti stagionali, può causare astenia, specialmente nei mesi invernali, quando la luce solare è ridotta. Si manifesta spesso insieme a sintomi di depressione.

Disturbi del sonno

Condizioni come insonnia, apnea notturna o sonno disturbato causano astenia, poiché la mancanza di un riposo rigenerante influisce negativamente sulle energie fisiche e mentali.

Trauma emotivo o perdita

Eventi come la perdita di una persona cara o traumi emotivi significativi possono causare un crollo energetico, manifestandosi come astenia.

In tutti questi casi, il trattamento dell’astenia richiede non solo l’attenzione ai sintomi fisici, ma anche un intervento mirato al benessere psicologico. Questo può includere supporto psicoterapeutico, tecniche di gestione dello stress e, se necessario, farmaci specifici.

Come si può capire se l’astenia ha cause fisiche o psicologiche?

Distinguere se l’astenia è causata da fattori fisici o psicologici richiede un’analisi approfondita che considera sia i sintomi che il contesto personale e medico della persona.

Per fare questa valutazione è quindi necessario approfondire la storia sia del sintomo (per es. quando è iniziato, se in modo improvviso o graduale, se è legato a situazioni particolari come stress, traumi emotivi o malattie recenti). Serve inoltre valutare se è accompagnato da altri sintomi fisici (come febbre, sintomi di infezione, difficoltà respiratorie  etc.).

Quando l’astenia è legata a fattori emotivi o stressanti, può presentarsi senza cause apparenti a livello fisico e può essere accompagnata da mancanza di motivazione o interesse per le attività, umore depresso o ansioso, disturbi del sonno (difficoltà a dormire o dormire troppo), pensieri negativi o ossessivi.

Queste condizioni psicologiche devono essere portate all’attenzione e alla valutazione di uno psicologo o psichiatra che può indirizzare l’attenzione verso disturbi psicologici o psicosomatici e a problematiche nella storia di vita della persona quali traumi, lutti, difficoltà lavorative o relazionali che possono avere origine anche nel passato della persona.

Un approccio multidisciplinare può essere necessario, poiché le cause fisiche e psicologiche possono coesistere.

Alcune malattie croniche possono portare manifestazioni sintomatologiche sia fisiche che psicologiche. Un esempio ne è la Fibromialgia, nella quale l’astenia è uno dei sintomi più comuni, e che può portare nel tempo condizioni psicologiche sia di ansia che di depressione.

Astenia e fibromialgia: un legame stretto

La fibromialgia si configura come di una condizione cronica caratterizzata da dolore diffuso, sensibilità al tatto e una serie di altri sintomi che influenzano la qualità della vita.

Nella fibromialgia l’astenia si manifesta come stanchezza profonda e persistente: i pazienti riferiscono una sensazione di esaurimento fisico e mentale costante, sproporzionato al livello di attività svolto, anche dopo una notte di sonno o nonostante il riposo.

La persona si sente senza forze e anche compiti semplici possono essere vissuti come insormontabili.

Cause dell’astenia nella fibromialgia

La fibromialgia colpisce principalmente il sistema nervoso centrale, amplificando la percezione del dolore e rendendo i pazienti più sensibili agli stimoli. I sintomi più comuni includono:

  • dolore muscoloscheletrico diffuso
  • stanchezza fisica e mentale cronica
  • disturbi del sonno, con la sensazione di non sentirsi mai riposati
  • ansia, depressione e difficoltà a gestire lo stress

Nonostante i progressi nella ricerca, le cause esatte della fibromialgia non sono ancora del tutto comprese. Si ipotizza che siano coinvolti fattori genetici, neurologici, endocrini e psicologici.

L’astenia è una componente chiave della fibromialgia e contribuisce significativamente alla disabilità associata alla malattia. La sua origine  non è completamente chiara, ma si ritiene sia legata a disfunzione del sistema nervoso centrale.

Ansia, depressione e stress emotivo, comuni nella fibromialgia, possono peggiorare la stanchezza. Sebbene sia principalmente nota come una condizione fisica, il suo impatto psicologico è significativo e merita attenzione.

Gestione dell’astenia nella fibromialgia

Non esiste una cura per la fibromialgia, ma alcuni approcci possono aiutare a ridurre l’astenia.

La fibromialgia non è solo una condizione fisica. Spesso, chi ne soffre affronta sfide psicologiche importanti che, oltre all’ansia e alla depressione, riguardano anche la stima di sé, la sensazione di isolamento e non comprensione da parte degli altri, lo stress cronico e i disturbi cognitivi a carico della capacità di  concentrazione e memoria.

Gli interventi psicologici possono migliorare significativamente la qualità della vita

La fibromialgia, per esempio, ci insegna quanto il legame tra mente e corpo sia profondo.

Supportare chi ne soffre significa non solo alleviare il dolore fisico, ma anche offrire strumenti per riconnettersi con sé stessi e con il mondo.

L’approccio psicoterapeutico alla fibromialgia è fondamentale per aiutare i pazienti a gestire una condizione che combina sintomi fisici e un forte impatto emotivo.

La Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT) è tra gli approcci più studiati nella gestione dell’astenia, anche in caso si manifesti in un quadro di fibromialgia.

L’approccio cognitivo comportamentale

La Terapia Cognitivo comportamentale aiuta i pazienti a:

  • Comprendere la propria condizione e le sue dinamiche
  • Riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali legati al dolore e alla malattia (che possono ulteriormente contribuire all’astenia).
  • Sviluppare strategie per affrontare le emozioni negative e lo stress (migliorare la consapevolezza del corpo e delle emozioni, pianificare le attività per evitare il sovraccarico, imparare tecniche di rilassamento e meditazione per regolare l’attività del sistema nervoso etc).
  • Ridurre l’auto-percezione di disabilità e migliorare la gestione quotidiana dei sintomi.
  • Sviluppare abitudini di vita salutari.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) per l’astenia si basa su un approccio strutturato e pratico, mirato a identificare e modificare pensieri, emozioni e comportamenti che possono contribuire alla stanchezza persistente.

Questo tipo di terapia è particolarmente efficace quando l’astenia è legata a condizioni psicologiche come ansia, depressione o stress cronico.

Conclusioni

L’astenia è un sintomo complesso che può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana, specialmente quando è associata a condizioni croniche come la fibromialgia.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale offre un percorso concreto e personalizzato per affrontare questo problema, aiutando a spezzare il circolo vizioso tra stanchezza, stress e inattività.

Bibliografia

  • Bettoncelli G. Il problema del paziente astenico: dal mitocondrio alla clinica. Società Italiana di Medicina Generale, 4, 2011.  Simg.it/category/pubblicazioni/rivista-simg/
  • Conversano C., Marchi L. Vivere con la fibromialgia. Strategie psicologiche per affrontare il dolore cronico. Eclipsi Ed. 2017
  • Kuut T.A., Muller F., Csorba I., et al. Efficacy of cognitive behavioral therapy targeting severe fatigue following coronavirus desease 2019: results of a randomized controlled trial. Clin Infect Dis 2023; 77(5): 687-695

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Contrassegnato con: depressione, stanchezza, stress

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Autore dell’articolo

Dott.ssa Elisa Grechi

Psicologa, psicoterapeuta e supervisore EMDR. Perfezionamento in Counseling ad indirizzo Rogersiano. Lavora da più di 10 anni per la LILT presso il Centro di Riabilitazione Oncologica di Firenze (CeRiOn – ISPRO). Con lo stesso Istituto collabora oltre che nella riabilitazione anche nell’ambito della ricerca e della formazione del personale sanitario. In questi anni ha approfondito le proprie competenze in ambito oncologico e nell’approccio integrato Mind-Body presso la Harvard Medical School. Opera come psicoterapeuta presso l’Istituto IPSICO di Firenze e si occupa principalmente di problematiche relative al trauma e alla dissociazione, disturbi di ansia e problematiche relazionali.

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