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Come imparare l’ottimismo

Come diventare ottimisti

Tra qualche giorno partirò per le ferie, ma sicuramente mi ammalerò e non potrò partire.
A lavoro ho avuto una promozione ma mi ritroverò in un ruolo che non mi appaga.
Nonostante gli sforzi che faccio, mia moglie prima o poi mi lascerà.

L’importanza di essere ottimisti

Alcune persone tendono ad avere una generale visione pessimistica che le porta ad essere convinte che prima o poi qualcosa di negativo accadrà.

In Schema Therapy, si parla di schema maladattivo del negativismo/pessimismo. Questo schema porta le persone a prestare molta più attenzione alle notizie negative e vedere così confermate le loro aspettative pessimistiche.

Secondo alcuni studi, le aspettative positive e negative riguardo al futuro sarebbero importanti per comprendere la vulnerabilità ai disturbi dell’umore e ai disturbi d’ansia. Esiste infatti una correlazione inversa tra ottimismo e sintomi depressivi e anche tra ottimismo e ideazione suicidaria.

Alcuni autori hanno proposto di attribuire maggiore importanza nel promuovere una visione ottimistica in soggetti pessimisti in psicoterapia, come strategia efficace per combattere la depressione.

Ma come si fa a passare da una visione pessimistica a una ottimistica?

Riformulare i pensieri negativi

Secondo la terapia cognitivo comportamentale, le nostre interpretazioni di fatti, eventi, comportamenti nostri e degli altri, spesso si basano su assunzioni fallaci. Questo può portare a una distorsione della realtà e al pessimismo cronico.

Se riuscissimo a identificare ogni volta un pensiero negativo, si aprirebbe la possibilità di riformularlo e contrastarlo con un pensiero non catastrofico: ad esempio, “non ce la farò mai” potrebbe divenire “questo è un compito difficile, ma con impegno posso farcela!”.

Riconoscere le proprie emozioni e occuparsene

Il nostro cervello non è fatto per renderci felice, ma per farci sopravvivere e per tale scopo, l’ansia è un elemento imprescindibile.

Alcuni modi per affrontare l’ansia e lo stress possono essere la respirazione consapevole, la mindfulness o scrivere un diario delle preoccupazioni. Scrivere cosa ci spaventa permette di ridimensionare le paure e avere una prospettiva più distaccata da esse.

Imparare il problem solving

Ci sono persone che per affrontare un problema, cercano la migliore soluzione in assoluto, ma tendono a rimuginare a lungo sulle infinite possibilità di risoluzione senza mai sentirsi soddisfatti.

Al contrario, è più funzionale cercare la soluzione più accessibile ma anche soddisfacente: per farlo è necessario limitare il tempo di riflessione, il numero delle opzioni e il tempo per giungere alla scelta conclusiva per la soluzione del problema.

Sviluppare gratitudine e compassione per se stessi

La gratitudine si può allenare prendendo la buona abitudine di concentrarsi sulle cose positive che sono accadute e per cui essere grato. Questo aiuta a spostare l’attenzione dagli aspetti negativi a quelli positivi.

È importante tuttavia, accettare l’imperfezione in noi stessi e negli altri e sviluppare una sana compassione ed empatia. (es. “Ho fatto il possibile, ma ho fallito perché non sono perfetto! Imparerò da questa esperienza e la prossima volta cercherò di migliorarmi”).

  • Essere presenti nel qui e ora. È difficile mantenere una sana presenza in un mondo fatto da continue distrazioni: notizie, notifiche del telefono…. Una buona abitudine è prendersi dei momenti di detox dalla tecnologia e ritagliarsi dei momenti in cui praticare la mindfulness, in cui interrompere in modo consapevole le continue proiezioni della nostra mente verso il futuro o i rimuginii sul passato.
  • Investire nelle relazioni sane. Sia relazioni con familiari e partner, sia le amicizie profonde, quelle legate a interessi comuni fino ad arrivare alle semplici conoscenze, sono risorse che vanno coltivate con intenzionalità e consapevolezza e che ci consentono di sperimentare una sana connessione con gli altri.
  • Praticare sane abitudini. Occuparsi della propria alimentazione, garantirsi un buon riposo e praticare attività fisica contribuisce a essere presenti, a dare energia al corpo e perfino calmare la mente.

Conclusioni

Diventare più ottimisti richiede costanza e impegno, è un processo che richiede pratica ma può apportare grandi benefici in termini di benessere emotivo e di resilienza.

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Autore dell’articolo

Dott.ssa Elena Lazzeri

Psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Ha conseguito il master in terapia e prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità ed è socio ordinario dell’Associazione Italiana Disturbi dell’alimentazione e del peso (AIDAP). Opera come psicoterapeuta presso l’Istituto Ipsico e presso i suoi studi professionali di Poggibonsi e Colle di Val d’Elsa, occupandosi principalmente di disturbi dell’alimentazione e disturbi del sonno. Profilo linkedin

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