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Le nuove droghe: intossicazione e dipendenza patologica

Le “Nuove Sostanze Psicoattive” (NSP) – cosa sono?

Per “nuove sostanze psicoattive” (NSP) si intende un ampio spettro di molecole (molte delle quali non controllate a livello internazionale) in grado di determinare effetti “nuovi” e potenti.

Le NSP sono stupefacenti di origine sintetica che possono causare dipendenze patologiche atipiche e difficili da trattare.

L’assenza di farmaci sostitutivi, infatti, complica la fase iniziale di disintossicazione e quindi quella di trattamento. Inoltre la conoscenza della tossicità acuta di diverse NSP non è facile da approfondire, dato che già è difficile la loro identificazione.

Numero di nuove sostanze psicoattive

Nonostante il grande numero di nuove droghe segnalate dal Sistema di Allerta Europeo, la prevalenza dell’uso nella popolazione generale è impossibile da stimare con esattezza. Questo in quanto: (a) può variare a seconda della definizione che viene data alle NSP e (b) i comuni test di laboratorio non sono in grado di rilevare moltissime NSP.

Per farsi un’idea di quanto possa essere complesso curare gli stati di intossicazione o dipendenza dalle NSP basti pensare che, nella maggior parte dei casi, gli interventi di Pronto Soccorso sono di tipo sintomatico. Ciò ancor più se riguardano assuntori di più sostanze (e tipicamente coloro che usano NSP sono poli-assuntori).

La diffusione odierna delle NSP è da ricondurre ad una serie di variabili sociali e culturali ma anche a fattori quali gli irrisori costi di produzione e la modalità di commercializzazione “on-line”. Si pensi inoltre che che queste molecole chimiche nuove spesso non sono illegali nella loro interezza (nella maggior parte dei casi si tratta di sostanze vegetali imbevute di sostanze illegali).

Incidenza dell’uso di NSP

Secondo i dati dell’ultima relazione al parlamento del Dipartimento per le Politiche Antidroga, lo 0,7% della popolazione generale, che corrisponde a oltre 250.000 persone tra i 15 e i 64 anni, riferisce di aver utilizzato NPS. Compresi cannabinoidi sintetici (“spices” o “spice drugs”) e catinoni sintetici, nei 12 mesi precedenti lo svolgimento dello studio.

Il consumo risulta quasi doppio per il genere maschile (M = 0,8%; F = 0,5%).

Per quanto riguarda la popolazione studentesca, il 13,9% degli studenti (M = 15,7%; F = 12,1%), ossia circa 360.000 ragazzi, ha riferito di aver utilizzato almeno una volta nel corso della propria vita una o più delle cosiddette NSP.

Tra queste si ascrivono cannabinoidi sintetici, catinoni sintetici e oppiodi sintetici. Il dato registra un aumento rispetto al 2016, dove si attestava all’11,6%.

Fra le NPS le sostanze più diffuse sono quelle attribuibili alla categoria delle spice drugs, consumate almeno una volta dall’11,9% degli studenti.

Tra chi le ha assunte, la maggior parte (63,7%) riferisce di averle consumate come un miscuglio di erbe, ma anche sotto forma di pasticche (36,8%), polveri e cristalli (34% per entrambe le tipologie). Meno diffuse quelle in forma liquida (22,6%).

NSP, esempi e possibili classificazioni

Possiamo esemplificare le principali NSP tramite le seguenti categorie:

  1. Cannabinoidi sintetici (spice drugs): costituite da una matrice vegetale essiccata sulla quale vengono spruzzate sostanze sintetiche. Gli effetti sono paragonabili alla variante geneticamente modificata della cannabis tradizionale, con elevato indice di Federman. Il consumo di spices è associato a manifestazioni psicotiche transitorie o persistenti (in letteratura denominate “spiceophrenia”).
  2. Catinoni sintetici: sostanze con struttura ed effetti simili alle amfetamine, provocano euforia, aumento dello stato di allerta ed iperattività psicomotoria. Il primo catinone commercializzato su Internet nel 2007 è stato il melfedrone. Solitamente i catinoni sintetici (assunti per via inalatoria o per via orale in forma di compresse o capsule) vengono assunti in contesti ricreativi e sociali in associazione ad altre sostanze, con lo scopo di ottenere una sensazione di benessere, euforia, esperienze sensoriali più intense, disinibizione e incremento dell’interesse sessuale.
  3. Oppioidi sintetici (fentanili): funzionano legandosi ai recettori oppioidi, ma con intensità migliaia di volte più elevata dell’eroina. Frequentemente determinano la morte per depressione respiratoria.

Un’altra possibile classificazione delle NSP si basa sulle diverse modalità/finalità d’uso:

  1. per imitare/superare l’effetto di droghe illecite “classiche”;
  2. per replicare/superare l’effetto di farmaci;
  3. a fini sessuali (“chemsex”);
  4. Uso di farmaci da prescrizione ricercando l’effetto delle droghe.

Presa in carico e trattamento dell’uso/abuso di NSP

Attualmente i vari sistemi socio-sanitari coinvolti nella presa in carico e nella cura della dipendenza patologica, culturalmente ed operativamente, non sono completamente pronti ad affrontare questo genere di problematiche.

I consumatori di NSP, in caso di eventi critici per la loro salute, devono sapere che chi interviene in emergenza/urgenza potrebbe doverlo fare “alla cieca”, basandosi sui sintomi e sul riferito, ma senza alcuna certezza su cosa stia provocando il problema.

È da tenere presente che i fenomeni relativi all’uso di nuove sostanze psicoattive sono molto dinamici e vanno monitorati di continuo, rendendo difficile la raccolta sistematica di dati, lo studio e la ricerca.

L’abbassamento della guardia nei confronti di queste nuove sostanze o il non adeguato impegno negli investimenti utili alla prevenzione, al trattamento (il più possibile precoce) ed alla riabilitazione (nei casi di intossicazione e dipendenza) può contribuire a situazioni drammatiche dal punto di vista individuale e sociale.

Anche la mancanza di informazioni chiare diviene ancor più pericolosa, soprattutto se si parla di NSP e dell’uso che ne fa la popolazione degli studenti: i ragazzi sanno cosa consumano? Conoscono la differenza, ad esempio, tra cannabis e cannabinoidi sintetici come lo “Shaboo”? Hanno una idea chiara di come queste diverse tipologie di sostanze impattano sulla loro salute fisica/psicologica e sul loro sviluppo? Il più delle volte la risposta è no!

Alcuni riferimenti bibliografici

  • Health responses to new psychoactive substances EMCDDA, Lisbon, June 2016 http://www.emcdda.europa.eu/publications/rapid-communications/nps-responses_en
  • What are NPS? – United Nations Office on Drugs and Crime. UNODC Early Warning Advisory on New Psychoactive Substances. https://www.unodc.org/LSS/Page/NPS.
  • Baumann, H.M. & Volkow, N.D. (2016). Abuse of New Psychoactive Substances: Threats and Solutions. Neuropsychopharmacology 41, 663–665.
  • Baumann, H.M.; Solis, E., Watterson, L.R., Marusich, J.A., Fantegrossi, W.E. & Wiley, J.L. (2014). Bath salts, spice and related designer drugs: the science behind the headlines. The Journal of Neuroscience 34: 15150–15158.

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Autore dell’articolo

Dott.ssa Giulia Calamai

Psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Ha maturato la sua esperienza professionale nel settore delle dipendenze lavorando per l’Associazione “Ce.i.s. - Centro di Solidarietà di Pistoia”. Opera come psicoterapeuta presso l’Istituto di Psicologia e di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale IPSICO di Firenze e presso il proprio studio professionale a Pistoia. Si occupa primariamente di psicodiagnosi, dipendenze patologiche e disturbi di personalità. Profilo linkedin

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