• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

IPSICO, Firenze

  • Informazioni
    • Disturbi clinici
    • Sintomi e fenomeni
    • Emozioni
  • Soluzioni
    • Consigli pratici
    • Terapie
  • Formazione
    • Scuole quadriennali di psicoterapia
    • Master, workshop, corsi e convegni
    • Tirocini post-lauream
  • L’Istituto
    • Chi siamo
    • Dove siamo
    • I nostri servizi clinici
    • Prenota una consulenza in studio
    • Contatti
  • Blog

Ansia sociale: terapia cognitiva e metacognitiva

Fobia sociale - ansia sociale

In un recente articolo, uscito sull’ultimo numero di Cognitive Therapy and Research (DOI 10.1007/s10608-014-9637-5), Gkika e Wells presentano il primo trial, evidentemente preliminare ed esplorativo, sulla comparazione di efficacia di tecniche cognitive e metacognitive per il trattamento dell’ansia sociale.

Nello specifico è stato testato se sia più efficace la ristrutturazione cognitiva (nello studio chiamata TE – Thought Evaluation) o la Detached Mindufulness (DM).
Come ben noto, la TE è una delle tecniche principali dell’approccio CBT, grazie alla quale il terapeuta aiuta il paziente a modificare le proprie credenze di base patogene e a costruirne di più funzionali e adattive.

La DM è una tecnica tipica della Terapia Metacognitiva (MCT), attraverso la quale il terapeuta aiuta il paziente ad assumere un atteggiamento diverso verso i propri pensieri, promuovendo una maggiore consapevolezza dei propri processi mentali unita ad una sospensione delle reazioni cognitive di controllo, come la ruminazione e il rimuginio.

Nel Disturbo dell’Ansia Sociale, è noto che sia i processi anticipatori (l’ansia, le aspettative, le immagini associate) sia la focalizzazione su si sé e sulla propria immagine percepita come negativa siano fattori centrali e di mantenimento.

Lo scopo dello studio è stato quello di comparare l’efficacia della DM e della TE nel modificare questi specifici fattori coinvolti nel mantenimento della fobia sociale; le ipotesi, nello specifico, sono che entrambe le tecniche siano in grado di far diminuire i processi anticipatori, l’ansia, i pensieri negativi e la tendenza a percepirsi in prospettiva di campo e che la DM comporti un cambiamento maggiore rispetto alla TE.

I partecipanti sono stati reclutati tra la popolazione universitaria. I criteri d’inclusione erano un punteggio superiore a 22 alla FNE (Fear of Negative Evaluation), un punteggio inferiore a 13 (per le valutazioni positive) e superiore a 12 (per le valutazioni negative) alla Self-Statements during Public Speaking Scale (SSPS) e un punteggio inferiore a 21 alla Depression Scale della Depression and Anxiety Stress Scale (DASS). Sono stati arruolati 205 partecipanti, di cui solo 16 soggetti hanno superato i criteri.

Di questi, 12 hanno accettato di partecipare (tutte donne), una persona ha rifiutato, mentre tre sono stati esclusi perché alla ripetizione della FNE il punteggio era sceso.

Inizialmente ai partecipanti è stato chiesto di indicare, da 0 a 100, quanto credevano ai propri pensieri negativi. Successivamente, a ciascun partecipante è stato chiesto di prepararsi per 3 minuti ad un discorso pubblico, anch’esso di 3 minuti; dopo aver tenuto il discorso, ogni partecipante dava un punteggio ai propri pensieri.

Dopo il discorso, i partecipanti venivano sottoposti a 15 minuti di TE o di DM con un terapeuta, chiedendo loro di valutare quanto avevano sentito efficace la tecnica. Successivamente è stato chiesto a loro di esercitarsi da soli per 5 minuti nella tecnica appena appresa.

Poi è stato chiesto nuovamente di prepararsi per 3 minuti per un discorso pubblico, sempre di 3 minuti, alla fine del quale il soggetto rivalutava i propri pensieri negativi.

Infine la procedura è stata ripetuta cambiando la tecnica utilizzata: se prima i partecipanti hanno provato la TE, nella seconda parte hanno sperimentato la DM e viceversa.

I risultati sembrano confermare le ipotesi formulate dagli autori in termini di superiorità della DM rispetto alla TE. Vanno comunque considerati i limiti dello studio, come ad esempio il campione limitato e non clinico, oltre al fatto che viene implementata una singola tecnica per 15 minuti, dunque non si tratta di un vero protocollo di terapia.

Inoltre, i partecipanti che, nel trial, hanno ricevuto prima la TE avevano punteggi medi di baseline più bassi dei soggetti che hanno ricevuto prima DM.
In ogni caso, comunque, l’articolo pone le basi per future ricerche che valutino ulteriormente l’efficacia dei protocolli di terapia metacognitiva nel trattamento del Disturbo dell’Ansia Sociale.

Leggi anche:

  • ansia-sociale-realta-virtuale
    Ansia sociale e nuove tecnologie
  • rimuginio
    Il rimuginio mentale: definizione, cause e conseguenze
  • La realtà virtuale nel trattamento della fobia sociale
    La realtà virtuale per il trattamento dell'ansia sociale
  • depressione attivazione comportamentale
    Attivazione comportamentale per la depressione maggiore

Contrassegnato con: ansia sociale, disturbi d'ansia

Barra laterale primaria

centro eccellenza ansia sociale e fobia sociale
servizi psicoterapia
prendi un appuntamento

Autore dell’articolo

Dott. Nicola Marsigli

Psicologo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale dal 2001; lavora presso l’Istituto IPSICO di Firenze, di cui è Segretario e Direttore Didattico; Socio fondatore dell’Associazione Italiana per i Disturbi dell’Ansia Sociale (AIDAS), di cui è attuale tesoriere; Socio fondatore della Compassionate Mind Italia; Direttore del CEDAS (Centro d’Eccellenza per i Disturbi dell’Ansia Sociale) di Firenze; Pratictioner EMDR; attualmente in valutazione per la Certificazione come terapeuta Schema Therapy; Si occupa da anni del trattamento dei disturbi dello spettro ansioso sociale; ha pubblicato numerosi articoli scientifici e diversi libri sull’argomento, tra i quali il recente “Stop all’ansia sociale”, edito da Erickson. Profilo linkedin

ALTRI ARTICOLI DI QUESTO AUTORE

Articoli più letti

Anoressia sintomi e cura

Anoressia nervosa: significato, sintomi, cause e cura

ansia disturbi d'ansia

Ansia e disturbi d’ansia: sintomi, cause e cura

attacchi di panico sintomi e cura

Attacchi di panico: sintomi e cura del più comune disturbo d’ansia

Bulimia

Bulimia: sintomi e cura

Sintomi, cause e cura della depressione

Depressione: sintomi, cause e cura

bipolarismo - disturbo bipolare

Disturbo bipolare: sintomi e cura del bipolarismo

disturbo ossessivo compulsivo - DOC

Disturbo ossessivo compulsivo (DOC)

esaurimento nervoso

Esaurimento nervoso: sintomi e cura

Fobia sociale - ansia sociale

Fobia sociale (ansia sociale) – Sintomi e cura

ipocondria - la paura delle malattie

Ipocondria: la paura delle malattie

stress sintomi disturbi da stress

Stress e disturbi da stress: sintomi e cura

Footer

Cerca nel sito

SEDE CENTRALE

Via Mannelli, 139 - 50132 FIRENZE
Tel. 055/2466460
Fax 055/2008414

  • Informazioni e appuntamenti

    Informazioni e appuntamenti
  • Seguici su Facebook

    Seguici su Facebook
  • Seguici su Instagram

    Seguici su Instagram
Chat

Copyright © 2025 - IPSICO, Firenze • Tutti i diritti riservati • Informativa privacy