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Disturbi del sonno nei bambini: come aiutarli a dormire

disturbi del sonno nei bambini

Il sonno è una delle funzioni fondamentali dello sviluppo e della salute dei nostri bambini.

L’esperienza comune e le ricerche sottolineano l’importanza di un riposo ristoratore, sia per lo sviluppo del sistema cognitivo e cerebrale, sia per ridurre il nervosismo. Questo viene infatti acuito dalla stanchezza.

Dormire bene è fondamentale anche per migliorare le dinamiche relazionali.

I disturbi del sonno

I disturbi del sonno sono particolarmente frequenti tra i bambini e gli adolescenti, precisamente 1 su 4, al di sotto del 5 anni di età e 1 su 10, dopo i 6 anni e in adolescenza.

Gli ostacoli più frequenti ad un dormire salutare presenti nella prima infanzia sono:

  • la resistenza ad andare a letto,
  • la difficoltà di addormentamento e i risvegli frequenti,
  • le parasonnie, come il pavor notturno o i risvegli caratterizzati da forte agitazione e confusione,
  • i disturbi respiratori del sonno, come la sindrome delle apnee ostruttive.

In età successive, può comparire con maggiore frequenza, soprattutto in adolescenza, l’insonnia legata alla scarsa igiene del sonno, favorita da stili di vita scorretti, come l’uso protratto di strumenti elettronici.

La difficoltà dei figli ad addormentarsi può generare in un genitore preoccupazione, ansia, rabbia e senso di impotenza.

Le cause del sonno difficile o disturbato

Nei disturbi del sonno di un bambino, sono quasi sempre condensate non una, ma diverse paure: quella del distacco, dell’abbandono, del buio o degli incubi.

Addormentarsi presuppone la capacità di riuscire a lasciarsi andare, conoscendo ciò da cui ci separiamo, ma senza sapere cosa troveremo, che risulta così pieno di incognite.

La prova del distacco e della separazione rimanda a un più ampio senso di sicurezza/insicurezza personale vissuto direttamente dal bambino. Il focus del problema non risiede tanto nella notte in sé per sé, quanto nel fatto che, in quel momento, il piccolo, non ha ancora trovato dentro di sé le sicurezze e il coraggio sufficienti per poterla affrontare.

Per questo può essere importante favorire le occasioni in cui possano essere sperimentate concretamente la capacità di riuscire, di sentirsi efficaci e adeguati, per rinforzare la sicurezza di sé e delle proprie risorse.

Dati di ricerca

Dati recenti riportati dalla letteratura scientifica (Reynaud et al., 2018) evidenziano come in bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni una cattiva qualità del sonno si associ alla presenza di un comportamento aggressivo, alla difficoltà di attenzione e al maggior rischio per sintomi di ansia e depressione.

In uno studio ancora più recente di Williamson e dei suoi collaboratori, emerge una correlazione significativa tra i disturbi del sonno e il benessere psicologico del bambino a 10-11 anni. Questi influiscono sulla comparsa di sintomi ansiosi e depressivi, sulla difficoltà di autocontrollo, su comportamenti oppositivi e aggressivi e su ridotte competenze accademiche.

E’ importante, quindi, cercare di regolarizzare il sonno già nei primi mesi di vita, attenendosi innanzitutto a delle sane regole di igiene del sonno.

Le buone abitudini per dormire bene

  • Rispettare l’orario di andare a dormire tutte le sere;
  • Far dormire il bambino sempre nello stesso ambiente;
  • Controllare che la temperatura della camera non sia né troppo calda né troppo fredda, preferibilmente intorno ai 18° C.;
  • Dissociare la fase di alimentazione da quella di addormentamento;
  • Rispettare l’orario dei pasti durante il giorno;
  • Non usare tablet o strumenti elettronici la sera dopo cena;
  • Regolare con attenzione l’esposizione alla luce;
  • Evitare attività attivanti prima di andare a letto.

Co-sleeping sì o no?

Accogliere il piccolo nel lettone vuol dire trovare un tempo e uno spazio sicuri e dedicati in cui concedere attenzioni, coccole e tenerezze. Ma significa anche limitare in parte lo sviluppo dell’autonomia del bambino non abituandolo ad addormentarsi da solo.

Per questo sono richiesti tempo, pazienza e disponibilità affinché anche i genitori acquistino consapevolezza e riconoscano i propri timori e le proprie ansie e diventino a loro volta pronti ad accompagnare i figli in questo passaggio.

Jiang et al., nel 2016 hanno indagato, in un gruppo di bambini di età compresa tra i 9 e i 12 anni, la presenza del co-sleeping ed è emerso un atteggiamento favorevole e incoraggiante da parte dei genitori stessi.

I figli, infondo, fanno spesso quello che la famiglia suggerisce loro, e i comportamenti di un bambino riflettono molto spesso ansie e preoccupazioni del papà o della mamma prima ancora che le proprie.

Come fare?

Un bambino ha bisogno di un genitore sicuro che sappia farlo addormentare e accompagnarlo nel sonno, in modo che possa sentire intorno a sé una dimensione di protezione in cui potersi lasciare andare al momento del riposo, senza avvertire il distacco e l’ansia di separazione dalla mamma e dal papà.

E’ importante sperimentare una relazione con adulti sensibili, capaci di accogliere, contenere e regolare le emozioni dei propri figli, con un atteggiamento di calore e rispetto nei loro confronti.

Tutto questo serve a sviluppare una relazione sicura che si traduce in una convinzione positiva rispetto a sé e nell’aspettativa che qualora dovesse esserci il bisogno di un aiuto, l’adulto competente potrà offrirlo.

Il bambino si convince così di meritare amore e cure, si percepisce più sicuro di sé e quindi più capace di stare nelle situazioni e di affrontare i problemi che lo coinvolgono, attingendo a risorse personali o relazionali.

Il sonno, tuttavia, è profondamente influenzato da stati biologici ed emotivi e per questo è necessaria estrema comprensione e calma.

Ci possono essere diversi modi per organizzare il momento dell’addormentamento in una famiglia e ogni genitore può sentirsi libero di cercare quello ideale affinché tutti possano riposare al meglio e sentirsi in sicurezza.

È sempre bene interrogarsi su ciò che può turbare il riposo del bambino, attenersi alle regole di igiene del sonno e pazientare.

Arriverà il momento in cui gli sforzi saranno premiati.

Consigli utili pensati per i piccoli lettori

Può sembrare difficile riuscire a dormire da soli nel proprio letto, tuttavia, potresti sperimentarti nella possibilità di muovere il tuo corpo a tuo piacimento, occupare lo spazio che desideri, sistemare il tuo cuscino al meglio, rimanere tranquillo con i tuoi pensieri senza che nessuno ti disturbi e meravigliarti di una esperienza fantastica: la libertà!

Quando arriva il momento di andare a letto dobbiamo lasciare i giocattoli, salutare la mamma e il papà e spegnere la luce. A volte, però, può capitare di preoccuparsi un po’, potrebbero arrivare dei pensieri brutti e delle paure, o magari potresti sentirti triste e solo e avere la tentazione di andare a letto con i tuoi genitori.

Quindi, come fare?

Che ne dici di provare a chiedere alla mamma e al papà di leggerti una storia, un racconto che ti piace e ti fa sentire calmo e al sicuro?

Oppure potresti provare a prendere il tuo pupazzo preferito, quello che ogni volta che lo stringi forte forte a te può riportarti agli abbracci e all’amore della mamma e del papà?

O ancora potresti mettere le mani nel tuo pancino e iniziare a gonfiare e sgonfiare la tua pancia con dei respiri lenti e profondi, come se fosse un palloncino, sentire il tuo corpicino che piano piano diventa sempre più molliccio come se fosse pongo, e dirti che sei al sicuro?

Se non dovessero funzionare potresti cercare insieme ai tuoi genitori un altro modo per tornare a rassicurarti. Cerca, ognuno ha il suo!

Poesia

Per ogni ragnetto c’è la ragnatela

Per ogni bruco c’è un tunnel nella mela

Ha un nido sopra il ramo ogni rondinella

Ha un baco da seta ogni farfalla

Ha un buco nel formaggio ogni topolino

E c’è un letto morbido per ogni bambino…

Per ogni coccinella c’è una bella foglia

Per ogni ape c’è una dolce arnia

Ha un soffice giaciglio nella grotta l’orsetto

Ha un letto sopra il tetto tra le stelle il gatto

Sull’onda in mezzo al mare dorme anche il delfino

E c’è un letto morbido per ogni bambino…

Bibliografia

  • Jiang Y. Chen W. Et al. (2016). Bed-sharing and related factors in early adolescence. Sleep Medicine
  • Lucangeli, Vicari (2019). Psicologia dello sviluppo
  • Marcoli A. (2020). Favole del bosco
  • Reynaud E. et al (2018). Sleep and its relation to cognition and behavior in preschool-aged children of the general population: a systematic review.
  • Vicari S. (2015). Terapia integrata in psichiatria dell’età evolutiva
  • Williamson A. et al (2020). Longitudinal sleep problem trajectories are associated with multiple impairments in child well-being.

 

 

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Contrassegnato con: età evolutiva, insonnia

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Autore dell’articolo

Dott.ssa Ilaria Palmerini

Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Terapeuta EMDR II Livello. Ha lavorato in passato presso IPSICO, Firenze.
Ha conseguito il Master in Terapia cognitivo comportamentale dell’obesità e ha svolto attività di lavoro presso centri pubblici e privati specializzati nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. Si occupa primariamente di disturbi dell’alimentazione, di psicotraumatologia, di disturbi dello spettro ansioso in adolescenti ed adulti. E’ socia ordinaria dell’Associazione italiana Disturbi dell’alimentazione e del peso (AIDAP), dell’Associazione EMDR in Italia e dell’ESTD European Society for Trauma and Dissociation.

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