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Dipendenza da Instagram: quale stile genitoriale protegge gli adolescenti?

Come prevenire la dipendenza da instagram e dai social

Internet e adolescenti: il rischio della dipendenza da social media

Lo sviluppo di internet ha prodotto un incremento enorme di piattaforme online come i social media che ci permettono di interagire in modo rapido e diretto con gli altri, superando le barriere spaziali e temporali.

Gli esseri umani non sono certo rimasti indifferenti a questo fenomeno di portata mondiale e gli effetti di questa digitalizzazione sociale sono sotto i nostri occhi ogni giorno.

Recentemente si parla sempre di più anche dell’aspetto patologico dell’accesso ai social media, dato l’uso eccessivo o problematico di internet che ha portato all’individuazione di veri e proprie dipendenze da social. Avere una dipendenza da social si traduce nello sperimentare urgenza di accedere alle app dei social oppure nell’utilizzo di un tempo eccessivo nelle stesse.

In questo ambito una porzione di utenti particolarmente a rischio risulta essere quella dei giovani fruitori di internet, come gli adolescenti.

Il fenomeno Instagram

Tra le applicazioni social più utilizzate dai giovani c’è Instagram. Una piattaforma nata con la finalità di condividere foto e video che, per questa sua funzione, è divenuta una vera e propria vetrina virtuale dove i ragazzi possono mostrare la vita quotidiana con un taglio attraente e socialmente vincente.

Anche per questo, la mole degli utenti giornalieri di Instagram è molto elevata ed i fruitori sono spinti a condividere materiale costantemente per guadagnare o mantenere elevata la propria popolarità.

Questi fattori aumentano enormemente i rischi di utilizzo eccessivo o problematico di Instagram. L’abuso dei social ed in particolare di Instagram si può tradurre in una vera e propria dipendenza andando ad impattare nella sfera individuale e socio-relazionale dei ragazzi.

Per esempio, i ragazzi, pur di rimanere connessi, diminuiscono il loro coinvolgimento in altre attività come il sonno, la socializzazione in vivo, l’interazione con i familiari o lo studio.

Le conseguenze possono essere un calo nella concentrazione e nelle prestazioni scolastiche ((Kuss &Graffiths, 2011) e nella soddisfazione scolastica (Ponnusamy et al., 2020). Un crescente isolamento e ansia sociale (Baltaci, 2019), senso di solitudine crescente (DE Cock et al., 2014) e variazioni importanti dell’umore (Khoshakhlagh & Faramarzi, 2012) fino a veri e propri sintomi depressivi (Donelly & Kuss, 2016).

Legame tra dipendenza dei social e salute mentale in adolescenza

Abbiamo detto che l’uso eccessivo dei social, soprattutto in età precoce, impatta marcatamente in diverse aree di sviluppo psicologico. Oltre al funzionamento familiare e scolastico, i danni più elevati si rilevano nell’area delle prestazioni sociali.

In particolare, i danni sulla socializzazione spesso si traducono in un calo di abilità di interazione, deficit nella comprensione delle dinamiche interpersonali e difficoltà nell’ identificazione con i pari. Producono, in molti casi, danni visibili come il ritiro sociale e l’isolamento.

All’estremo le conseguenze dell’abuso di internet si traducono nello sviluppo di veri e propri disturbi mentali, tra cui depressione, disturbi d’ansia e disturbo ossessivo-compulsivo (Ha et al., 2007).

Il ruolo dei sintomi ossessivo-compulsivi

Il disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è un disturbo caratterizzato dalla presenza di pensieri ricorrenti, indesiderati e disturbanti (ossessioni) e azioni ripetute e rigide (compulsioni) che la persona si sente costretta a mettere in atto per cercare di ridurre l’ansia ed il disagio dato dalle ossessioni stesse.

Il DOC è molto diffuso tra i giovani e, a causa del suo decorso ingravescente e persistente, provoca un ingente impatto in molte aree di vita, compreso il funzionamento scolastico familiare e socio-relazionale (APA, 2013).

Molti giovani pazienti affetti da DOC, infatti, non riescono più a svolgere le normali attività della vita quotidiana, sia a causa della sofferenza data dai pensieri ossessivi, sia per il dilagante impatto dei comportamenti compulsivi che si amplificano e diventano sempre più frequenti, duraturi e rigidi impedendo al paziente il normale svolgimento di altre attività (scolastiche, sportive e sociali).

Come effetto secondario, il paziente arriva ad essere così oppresso dalle ossessioni e bloccato dai rituali compulsivi (di cui non riesce a fare a meno) che è portato naturalmente ad evitare situazioni di contatto interpersonale e a chiudersi in se stesso.

Questo ritiro sociale, assieme ad altre variabili psicologiche (umore deflesso, solitudine, vissuti di frustrazione o disperazione) possono aumentare l’utilizzo di internet e dei social anche come strategia di distrazione o di compensazione secondaria. Infatti, alcuni autori hanno evidenziato una correlazione tra sintomi DOC e dipendenza da internet (Alavi et al., 2011; Khoshakhlagh &Faramarzi, 2012).

Atteggiamento genitoriale verso i figli e dipendenza da social media

Alla luce di quanto detto sono soprattutto i giovani ad essere a rischio di un uso smodato e poco controllato dei social media, fino al possibile sviluppo di vere e proprie dipendenze comportamentali.

I primi ad avere la responsabilità di prevenire questo per i propri figli sono i genitori.

Il ruolo dell’educazione e comunicazione genitori figlio costituiscono i punti centrale nel prevenire lo sviluppo di un terreno fertile alla dipendenza, in particolare quella da internet e social media.

Gli stili genitoriali

Per studiare il ruolo dell’educazione e dello stile genitoriale nello sviluppo psico-sociale dei ragazzi, alcuni autori (Kuzgun & Eldelekioglu, 2005) hanno diviso l’atteggiamento genitoriale in democratico, autoritario e protettivo-esigente.

Nell’atteggiamento democratico i genitori manifestano amore incondizionato e rispetto verso i figli, permettendogli di essere corrisposti nei loro bisogni e protetti ma allo stesso tempo responsabilizzati e resi autonomi.

Nell’atteggiamento autoritario, i genitori si aspettano che i figli si comportino secondo le loro aspettative, senza tenere conto delle caratteristiche o disposizioni o del loro livello di sviluppo.

Nello stile protettivo-esigente i figli vengono iper-protetti e spesso i genitori si sostituiscono a loro nello svolgimento delle attività o li controllano costantemente.

L’atteggiamento parentale impatta sulla costruzione dell’immagine di Sé di un figlio e sulla sua autostima e, di conseguenza, a più livelli sullo sviluppo psicologico.

Gli stili genitoriali più rischiosi

In particolare, dato l’ambio rischio di uso disfunzionale di internet nei giovani, l’atteggiamento genitoriale può incidere enormemente nel prevenire la digital addicition. Per esempio, l’atteggiamento genitoriale verso l’utilizzo di internet nei ragazzi è strettamente connesso alle regole che essi stessi avranno nell’uso dei social media a discapito di una socializzazione faccia a faccia.

Analizzando la letteratura, emerge che un atteggiamento genitoriale di tipo protettivo-esigente aumenta il rischio di dipendenze di diversa natura, internet compreso (Demiborzan, 2019).

Dogan e collaboratori (2015) hanno confermato nel loro studio che l’atteggiamento iper-protettivo dei genitori era il fattore maggiormente predittivo della dipendenza da social media nei giovani soggetti del campione esaminato.

A causa di tale stile educativo, i ragazzi potrebbero infatti essere lasciati soli a gestire l’utilizzo di internet ma avere sviluppato difficoltà di auto-regolazione, auto-efficacia e dipendenza dagli altri.

Uno studio recente sul ruolo del DOC come mediatore

Un recente studio (Avci, Yilmaz, Yilmaz, 2022) ha analizzato la relazione tra stile genitoriale, Instagram addiction e sintomi ossessivo compulsivi in un campione di giovani studenti turchi.

Lo studio parte proprio dai dati a supporto del legame tra DOC e dipendenza dai social e dalle evidenze riguardo la predittività degli stili genitoriali sullo sviluppo psicologico dei figli e sulla loro vulnerabilità a sviluppare sintomi psicopatologici.

L’ipotesi degli autori è che la presenza di aspetti di dipendenza da social (Instagram in questo caso) e di sintomi ossessivo-compulsivi nei ragazzi presi in esame fossero predetti positivamente da determinali stili educativi disfunzionali dei genitori.

Inoltre si è ipotizzato che i sintomi ossessivi-compulsivi possano avere un ruolo di mediazione tra lo stile parentale protettivo/esigente e la dipendenza da Instagram.

I risultati dello studio

I risultati ottenuti mostrano che uno stile parentale democratico correla negativamente con i sintomi DOC e con i sintomi da dipendenza da Instagram. Al contrario, gli stili parentali autoritario e iperprotettivo si associano positivamente e significativamente con tali problematiche.

Questi risultati sono in linea con le ipotesi di ricerca degli autori e dei precedenti studi. Infatti, i giovani partecipanti a questo studio che avevano fatto esperienza di stili parentali democratici avevano livelli di dipendenza da Instagram molto inferiori, similarmente a precedenti indagini (es., Faidah e collaboratori, 2018).

Tra gli studenti presi in esame, coloro che avevano genitori con approcci autoritari o iper-protettivi avevano anche un maggiore rischio di uso eccessivo o distorto di Instagram, fino alla dipendenza, e di presentare sintomi ossessivo-compulsivi, fino alla patologia.

I motivi di queste correlazioni sono spiegati dall’effetto di questi stili parentali sullo sviluppo psicologico dei figli. In particolare, nello stile protettivo, molte delle cose che i figli potrebbero fare autonomamente vengono invece svolte dai genitori oppure i figli sono iper-supervisionati. Questo gli impedisce di imparare vivendo e di diventare auto-sufficienti e auto-efficaci.

Questi fattori possono predisporre alla dipendenza e ad altre problematiche psicologiche importanti.

D’altro canto, lo stile autoritario dei genitori si basa sulla tendenza ad impartire regole rigide che non tengono di conto delle caratteristiche individuali dei figli.

Questo atteggiamento genera spesso nei ragazzi risentimento e frustrazione aumentando anche i livelli di aggressività che potrebbero poi sfociare in strategie compensatorie di sedazione, talvolta anche patologiche, predisponendo allo sviluppo di disturbi di vario tipo.

Lo stile più efficace e protettivo

Invece lo stile parentale democratico, essendo caratterizzato da atteggiamenti accoglienti e rassicuranti ma al contempo fermi e responsabilizzanti, è quello ritenuto più adeguato ad un sano sviluppo mentale dei figli e previene problematiche psicologiche, comprese quelle indagate in questo studio.

Un ulteriore dato in linea con i risultati attesi riguarda il significativo ruolo che la sintomatologia ossessivo compulsiva ha nel mediare l’associazione tre lo stile genitoriale protettivo e la dipendenza da Instagram.

Questo risultato ottenuto sul campione turco collima con i precedenti dati della letteratura. Infatti, altri studi hanno mostrato una correlazione tra sintomatologia DOC e iperprotezione genitoriale (Careau et al., 2012; Cavedo& Péarker, 1994; Trautmann,1994).

Inoltre, uno stile protettivo-esigente del genitore, impedendo l’autonomia e l’auto-soddisfacimento dei bisogni, porta i figli ad essere inadeguati, poco auto-regolati e vulnerabili a sentimenti di dipendenza e abbandono. Questo potrebbe aumentare l’utilizzo disfunzionale dei social media e il rischio di dipendenza.

Infine, alcuni autori (Dave, 2011; Fontes-Perryman and Spina, 2021) hanno ipotizzato che i soggetti con disturbo ossessivo compulsivo, data l’interferenza dei sintomi nel normale funzionamento sociale, possano essere più proni a rifugiarsi nel mondo virtuale dei social, sia per compensare le loro difficoltà alla socializzazione sia per sedare parte dell’ansia e del disagio connessa al disturbo.

Conclusioni

In conclusione, sulla base dei dati emersi da questo studio, lo stile parentale ha un ruolo importante nella prevenzione dell’addiction da social media e della sintomatologia ossessivo-compulsiva, problematiche entrambe molto diffuse nella popolazione giovanile.

Ne deriva la necessità di una politica di sensibilizzazione e informazione rivolta ai genitori per aumentare la consapevolezza verso i propri atteggiamenti e per migliorare le loro abilità comunicative con i figli al fine di prevenire lo sviluppo di problematiche molto invalidanti come quelle che abbiamo descritto in questo breve articolo.

Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition (DSM-5).
  • Avci, U., Karaoglan Yilmaz, F.G. & Yilmaz, R. (2022). Parental attitude and Instagram Addiction: The mediating role of obsessive-compulsive disorder, Psychology in the Schools, 1-13.

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Autore dell’articolo

Dott.ssa Claudia Carraresi

Psicologa e psicoterapeuta. Ha maturato la sua esperienza professionale nel settore psicodiagnostico all’interno di case di cura psichiatriche e Centri di salute mentale ASL. Inoltre ha seguito a lungo progetti di stampo cognitivo-comportamentale rivolti in modo specifico al trattamento del Disturbo Ossessivo-Compulsivo cronico.
Attualmente opera come psicoterapeuta presso l’ Istituto IPSICO di Firenze e presso il Centro Clinico Verdi a Prato. Si occupa primariamente di disturbi d’ansia, disturbi dello spettro ossessivo e disturbi di personalità.
Presso l’ Istituto IPSICO di Firenze si occupa anche di progetti di ricerca e divulgazione scientifica. E’ membro del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana Disturbo Ossessivo-Compulsivo (AIDOC) e socia ordinaria della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC) e dell’Associazione EMDR Italia. Profilo linkedin

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