Quando si parla di stanchezza cronica si riferisce a una spossatezza molto grave, sia mentale che fisica. Questa si determina anche con uno sforzo fisico minimo e differisce dalla sonnolenza e dalla mancanza di motivazione.
E’ una situazione che può accompagnarsi a svariate situazioni sia fisiologiche che patologiche.
Stanchezza normale e patologica
normale essere affaticati dopo un intenso sforzo fisico o psichico, anche se la qualità della stanchezza nei due casi è diversa.
Ma è normale nella misura in cui la persona riesce a recuperare spontaneamente e pienamente la situazione di benessere che precedeva l’episodio “affaticante”.
Il recupero, quindi, perché la stanchezza sia considerata normale, deve essere completo e raggiunto in tempi rapidi. Si può parlare, in questo caso, di forma “acuta” di stanchezza e non di stanchezza cronica.
L’accumulo della stanchezza nel tempo è invece segno di cronicizzazione.
Cos’è la stanchezza cronica
Si tratta di un disturbo complesso caratterizzato da un senso di fatica persistente, non spiegato da alcuna condizione medica.
Per essere considerata stanchezza cronica e patologica, questa deve essere percepita dal paziente come inusuale o anormale; del tutto sproporzionata rispetto al grado di esercizio o di attività della persona, e non in grado di regredire né con il riposo né con il sonno.
Sintomi stanchezza cronica
Oltre al senso di fatica (sintomo principale) è caratterizzata da una serie di sintomi secondari:
- debolezza
- difficoltà di attenzione e concentrazione
- dolori muscolari
- mal di testa
- astralgia
- sonno non ristoratore
Due manifestazioni diverse
Fondamentalmente, si possono osservare due situazioni paradigmatiche.
In un primo caso, probabilmente il più comune, l’accumulo della stanchezza è il segno della cronicizzazione della situazione “stressante” che ne è alla base; è la situazione più frequentemente osservata nella forma di stanchezza cronica che si accompagna all’eccesso di stimoli psicofisici.
Nel secondo caso, la stanchezza si cronicizza in assenza di un significativo stimolo cronico di tipo fisico o psichico; in questo caso, la “stanchezza” diventa a pieno titolo il sintomo di una malattia che va sempre attentamente indagata (ipotiroidismo, epatite B o C cronica, tumori).
Cura della stanchezza cronica
Se si esclude l’esistenza di condizioni mediche patologiche, la stanchezza cronica può essere un sintomo associato a fibromialgia, stress, sindromi ansiose e depressive, anoressia nervosa, abuso di sostanze alcoliche.
La terapia consigliata, in questi ultimi casi, è un intervento psicoterapeutico mirato di tipo cognitivo-comportamentale.
In particolare la terapia-cognitivo-comportamentale si occupa dei fattori che possono predisporre, scatenare e mantenere i sintomi. La ricerca mostra che i cambiamenti nei comportamenti di evitamento e nelle relative credenze sono associati ad un buon esito della terapia.