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Somatizzazione (somatizzare): sintomi e cura

disturbo di somatizzazione

Alla base del Disturbo di Somatizzazione vi sono lamentele fisiche ricorrenti e molteplici, della durata di diversi mesi o anni, che portano chi ne è affetto a richiedere le cure dei medici, ma che apparentemente non sembrano avere una causa organica.

Secondo il Manuale dei Disturbi Mentali, una persona è affetta da disturbo di somatizzazione (o più semplicemente tende a somatizzare) se lamenta nel corso della sua vita sintomi dolorosi (per es., cefalea, mal di schiena, articolazioni doloranti), due sintomi gastrointestinali (per es., colite, diarrea, nausea), un sintomo sessuale che non sia il solo dolore (per es., dolori mestruali, indifferenza sessuale, disfunzioni dell’erezione) e un sintomo pseudo-neurologico (per es., sintomi di conversione, come deficit della coordinazione o dell’equilibrio, vertigini, paralisi o ipostenia localizzate, difficoltà a deglutire o nodo alla gola).

Le lamentele fisiche nel disturbo di somatizzazione (ovvero di chi tende a somatizzare) devono iniziare prima dei 30 anni, manifestarsi per almeno alcuni anni e non possono essere pienamente spiegate con nessuna condizione medica generale conosciuta o con gli effetti diretti di una sostanza. Se si manifestano in presenza di una condizione medica generale, le lamentele fisiche o la menomazione sociale e lavorativa che ne consegue risultano eccessive rispetto a quanto ci si aspetterebbe dalla anamnesi, dall’esame fisico e dai reperti di laboratorio.

Il disturbo di somatizzazione ha un decorso cronico ma fluttuante, che raramente presenta remissioni complete. In chi tende a somatizzare, il tipo e la frequenza dei sintomi psicosomatici possono differire da una cultura all’altra. Per esempio, mani e piedi che bruciano, oppure l’esperienza non delirante di avere vermi nella testa, o formiche che camminano sotto la pelle rappresentano sintomi più comuni in Africa e nel Sud dell’Asia rispetto al Nord America.

I pazienti che tendono a somatizzare tendono anche a presentare i loro problemi in modo drammatico, vago o esagerato, o come parte di una lunga e complicata storia clinica. Ansia e depressione sono molto comuni e possono costituire la ragione per cui giungono all’osservazione psichiatrica.

Quando sono presenti sintomi di somatizzazione, possono esserci una vasta gamma di problemi interpersonali e comportamentali, quali assenteismo, scarso rendimento sul lavoro, difficoltà coniugali, comportamento impulsivo e antisociale, minacce e tentativi di suicidio.

Su base psicosomatica si possono manifestare una lunga serie di problematiche fisiche tendenzialmente croniche e che non rispondono alle terapie mediche (vedi disturbi psicosomatici – psicosomatica).

  • I disturbi psicosomatici
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  • Dermatite psicosomatica
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Articolo del 31/10/2013 Contrassegnato con: psicosomatica, psicosomatici, psicosomatico, somatizzazione

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Autore dell’articolo

Dott.ssa Elisa Grechi

Psicologa, psicoterapeuta e supervisore EMDR. Perfezionamento in Counseling ad indirizzo Rogersiano. Lavora da più di 10 anni per la LILT presso il Centro di Riabilitazione Oncologica di Firenze (CeRiOn – ISPRO). Con lo stesso Istituto collabora oltre che nella riabilitazione anche nell’ambito della ricerca e della formazione del personale sanitario. In questi anni ha approfondito le proprie competenze in ambito oncologico e nell’approccio integrato Mind-Body presso la Harvard Medical School. Opera come psicoterapeuta presso l’Istituto IPSICO di Firenze e si occupa principalmente di problematiche relative al trauma e alla dissociazione, disturbi di ansia e problematiche relazionali.

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