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Scarsa autostima e relazioni affettive: posso essere amato se non mi piaccio?

Effetti della bassa autostima sulle relazioni di coppia

L’autostima è una componente essenziale del nostro equilibrio psicologico. Corrisponde alla valutazione che ciascuno ha di se stesso come essere umano, sia analizzando le proprie capacità e i punti di forza, sia considerando anche tutti quei tratti che non sembrano soddisfacenti e che possono essere migliorati.

Ne consegue che una buona autostima implica avere una opinione positiva di se stessi, credere di meritare amore e attribuire valore ai propri pensieri, sentimenti, opinioni, interessi e obiettivi.

Al contrario una bassa autostima comporta una scarsa considerazione di sé, con la conseguenza di vedere se stessi, il mondo e il futuro in modo negativo e critico e apparire timidi, ansiosi, incapaci di esprimerci liberamente.

Segnali di bassa autostima

I principali segnali di bassa autistima includono:

  • essere eccessivamente autocritici, insicuri e perfezionisti
  • avere difficoltà ad accettare i complimenti
  • ricercare costantemente rassicurazioni o conferme
  • evitare molte situazioni sociali
  • mostrare mancanza di iniziativa e ritrosia verso nuove esperienze
  • nutrire costantemente la paura di fallire

Cause della bassa autostima

La bassa autostima può derivare da molti fattori. Tra questi:

  • Esperienze infantili traumatiche: abbandono, abuso, bullismo, rifiuto o influenza negativa dei coetanei.
  • Dialogo interiore associato a schemi di pensiero negativi e iper-concentrati sui difetti.
  • La tendenza a confrontarsi con gli altri in termini di bellezza, successo e popolarità.
  • Una storia di ripetuti fallimenti accademici o professionali.
  • Avere avuto una o più relazioni insoddisfacenti in passato.
  • Cambiamenti fisici: fluttuazioni di peso, invecchiamento, patologie invalidanti, ecc.

E’ del tutto evidente che questo assetto psicologico, caratterizzato dalla carenza di fiducia in se stessi e dalla costante insicurezza nel proprio agire, ha un impatto negativo sulle relazioni sociali in genere e in particolare sui legami affettivi.

Che ricadute ha la bassa autostima su una relazione?

Le persone con bassa autostima spesso si percepiscono come non meritevoli del proprio partner e probabilmente credono che la loro relazione non sia dovuta a un vero legame amoroso, ma bensì ad altri fattori, più legati alla casualità.

Di solito cercano di evitare conflitti e conversazioni difficili per paura di essere respinti o di ricevere feedback negativi. La relazione ne risentirà a causa della mancanza di comunicazione.

Sono indotti a pensare che bisogna accontentarsi di una relazione anche poco soddisfacente, magari con una persona aggressiva e maltrattante, perché si ritiene di non poter aspirare a niente di meglio, viste le proprie carenze di base.

Può essere difficile comunicare al partner i propri pensieri e sentimenti perché si ha spesso la sensazione che le proprie idee o opinioni non siano degne o importanti.

Partendo da questa convinzione di percepita inferiorità di fronte agli altri si è portati a mentire e nascondere il proprio vero sé, convinti che altrimenti si deluderebbe il proprio partner. Il risultato non può essere che una relazione debole e malsana, continuamente a rischio di rottura.

Una bassa autostima può aumentare i sentimenti di gelosia e insicurezza dell’individuo nei confronti del proprio partner, poiché si teme di essere trascurati, offesi o magari traditi e abbandonati in qualunque momento.

Si è quindi bisognosi di ripetute conferme di amore da parte dell’altra persona, in una continua ricerca di prove e dimostrazioni di fedeltà che però non sembrano mai sufficienti per placare tutti i dubbi.

Ne consegue una condizione velata di rabbia e ostilità, che spesso determina nel partner una reazione a sua volta insofferente e astiosa, così da perpetuare un circolo vizioso di conflitti.

La percezione di sé stessi come particolarmente fragili e vulnerabili si accompagna alla tendenza a trattenere lo slancio affettivo verso il partner, nel timore di “lasciarsi andare” ad una relazione percepita come incerta ed effimera. Quindi non meritevole di coinvolgimento pieno perché a rischio di interrompersi in ogni momento.

Come affrontare la bassa autostima in una relazione

Quando una relazione di coppia viene resa difficile da questi meccanismi psicologici, è necessario ricercare le strade più opportune per rafforzarla e sostenerla, non dimenticando che questo è un percorso che richiede pazienza e impegno.

Le modalità utili ad affrontare una bassa autostima in una relazione includono più strade, con indicazioni su strategie diverse e complementari rivolte a ciascuno dei partner.

Consigli per la persona con problemi di autostima

Comunicare apertamente. Esprimere con sincerità i propri pensieri ed emozioni al partner può aiutare a dare sostegno alla relazione, fornendo spunti per ricevere rassicurazioni e incoraggiamento.

Dare priorità alla cura di se stessi. Praticare la cura di sé può migliorare l’autostima con effetti benefici sulla relazione con il partner. A questo scopo può essere utile:

  • seguire una dieta equilibrata
  • fare attività fisica
  • comprare qualcosa di nuovo che si voleva da tempo
  • leggere un buon libro
  • trascorrere del tempo nella natura
  • fare una passeggiata
  • incontrare gli amici

Porsi traguardi da raggiungere. Stabilire e poi realizzare obiettivi realistici può aumentare l’ autostima, magari con la tecnica di scomporli in parti più piccole e quindi più facilmente raggiungibili singolarmente. Che si tratti di un obiettivo personale o di un obiettivo correlato alla relazione, celebrarne la riuscita può aiutare a riconoscere il valore e le capacità dell’individuo.

Consigli per il partner

Se il tuo partner dimostra di avere di una bassa autostima, offrire supporto può migliorare la percezione che ha di se stesso.

Si può sostenere il partner nei seguenti modi:

  • Praticare il cosi detto “ascolto attivo ”, cioè quel modo di ascoltare gli altri sforzandosi intenzionalmente di capire meglio il pensiero altrui. Lo scopo è comprendere veramente il punto di vista, le motivazioni e le aspettative del partner, sospendendo qualsiasi giudizio.
  • Valorizzare i suoi punti di forza, complimentandosi ed esprimendo apprezzamento per queste caratteristiche. Chiedere spesso la sua opinione, il suo contributo o la sua guida laddove questo può essere utile e motivo di gratificazione.
  • Mostrare interesse per le sue passioni e hobby: quando il partner parla delle sue passioni è opportuno ascoltarlo con attenzione, fare domande per saperne di più. Se possibile, provare a partecipare alle attività che ama: anche se non si è esperti, il semplice fatto di provarci può significare molto per lui.
  • Evitare confronti con altre persone. Ogni persona ha caratteristiche uniche che la rendono speciale: concentrarsi su ciò che si ama e si apprezza del partner, senza stabilire graduatorie di valore, è fondamentale per aiutarlo a rivalutare se stesso.

Parlare con un professionista

La bassa autostima può essere difficile da superare, soprattutto se è un problema perdurante da molti anni. Quando non si riesce a migliorare i sentimenti negativi che arrivano a impattare sulla vita quotidiana e sulle relazioni, parlare con un professionista può essere una buona opzione.

In questi casi l’intervento del terapeuta è essenziale per comprendere come si sono venuti a formare i modelli di pensiero negativi e insegnare a sostituirli con pensieri più realistici e positivi.

Attraverso il processo terapeutico, è possibile rivisitare i traumi psicologici in un ambiente sicuro e supportivo, rompere gli schemi e i comportamenti che hanno determinato l’instaurarsi di meccanismi patologici e, di conseguenza, sviluppare strategie che migliorano l’autostima, con grandi vantaggi sulla relazione di coppia.

Leggi anche:

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Contrassegnato con: autostima, coppia

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Autore dell’articolo

Dott. Andrea Vannini

Neuropsichiatra. Ha prestato la propria opera professionale per molti anni presso Casa di Cura privata convenzionata operante nel settore neuropsichiatrico, acquisendo particolare competenza nell'Unità di Cura del Disturbo Ossessivo Compulsivo. Già medico nei Servizi di Salute Mentale dell'Azienda Sanitaria di Firenze. Attualmente impegnato anche nell'area dei Disturbi della Spettro Autistico. Opera come consulente neuropsichiatra presso l'istituto IPSICO di Firenze.

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